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FERMIAMO
L'ALLEVAMENTO DI POLPI

Polpi, le prossime vittime dell'allevamento intensivo?

Al riparo dagli occhi del mondo, l'azienda Nueva Pescanova sta facendo esperimenti per allevare intensivamente i polpi, spianando la strada all'allevamento commerciale di questa specie a livello globale. Dobbiamo agire ora per impedirlo.

Chiediamo a Giorgia Meloni e ai leader mondiali di sottoscrivere un Accordo globale delle Nazioni Unite per una transizione alimentare e agricola che metta fine all’allevamento intensivo, un sistema ingiusto, insostenibile e malsano.

Firma subito la petizione.

Un polpo che mostra un occhio e i tentacoli sparsi

Un problema globale ha bisogno di una soluzione globale

L'allevamento di polpi non è un problema locale: diventerà un problema globale con conseguenze su larga scala per il nostro pianeta. Dal degrado ambientale alle problematiche legate al benessere degli animali, l'impatto dell'allevamento di polpi si estenderà oltre i confini nazionali.

Per affrontare un tema così urgente, abbiamo bisogno di un impegno globale coordinato che vada oltre i confini geografici.

Negli allevamenti intensivi, in nome del profitto, miliardi di animali sono crudelmente confinati e allevati per ottenere una crescita innaturalmente rapida. Il 40% delle terre coltivabili in tutto il mondo viene utilizzato per nutrire gli animali allevati (invece che le persone), contribuendo alla deforestazione e causando enormi perdite di habitat naturali.

Il settore zootecnico è anche una delle principali fonti di emissioni globali di gas serra e una causa significativa di inquinamento di aria, suolo e acqua. Ciononostante, l’eccessiva dipendenza dalle proteine animali continua a crescere in tutto il mondo, contribuendo ad alimentare la crisi climatica.

Se non agiamo in fretta, la zootecnia intensiva diventerà una minaccia per la nostra stessa sopravvivenza.

Uniti, i governi potranno raggiungere soluzioni per promuovere sistemi alimentari sostenibili, in grado di salvaguardare i nostri oceani e di proteggere gli animali e la nostra salute.

Un banco di pesci nuota nell'acqua del mare

Una trasformazione alimentare: ci sono modi migliori dell'allevamento intensivo per nutrire il mondo

Il futuro dell'acquacoltura dipende dal passaggio a metodi sostenibili che proteggano l'ambiente e vadano a beneficio delle persone. L'industria può contribuire a combattere il cambiamento climatico e a garantire la sicurezza alimentare concentrandosi sull'allevamento di specie che si trovano più in basso nella catena alimentare, come i bivalvi e le alghe, che hanno un impatto minimo e limitano i danni all'ambiente.

Un futuro migliore è possibile. Uno nel quale un’agricoltura più rispettosa della natura e del benessere animale permetta la rigenerazione dell’ambiente, un sostentamento equo per gli agricoltori e cibo nutriente per chiunque. Ognuno e ognuna di noi può fare la sua parte per trasformare questa visione in realtà.

Non possiamo permettere che aziende come Nueva Pescanova privilegino il loro profitto distruggendo l'ambiente, esaurendo le risorse naturali e aggravando le disuguaglianze alimentari a livello globale. Dobbiamo agire ora.

Il pianeta Terra inquadrato dallo spazio

Il tempo sta per scadere. Firma la petizione indirizzata ai leader mondiali.

Il nostro messaggio alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai leader mondiali:

È necessario e urgente trasformare il nostro sistema alimentare. Se la comunità globale intende raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, dell’Accordo sul Clima di Parigi e della Convenzione sulla Diversità Biologica, è necessario agire per mettere fine agli allevamenti intensivi.

Noi, sottoscritti, chiediamo a Giorgia Meloni e ai leader mondiali di sviluppare un Accordo globale sull’alimentazione e l’agricoltura da far adottare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di abbandonare l’allevamento intensivo e di:

  1. Passare a sistemi agricoli positivi per la natura, che aiutino a ripristinare la biodiversità e i terreni e a mantenere l’aumento globale delle temperature medie al di sotto di 1,5˚C.
  2. Diminuire l’eccessiva dipendenza dalle proteine animali nelle popolazioni che ne fanno alto consumo e sostenere un accesso equo e sicuro a cibo nutriente.
  3. Garantire una giusta transizione verso un sistema alimentare globale che fornisca mezzi di sussistenza equi agli agricoltori e protegga i diritti delle popolazioni indigene, delle donne e delle comunità vulnerabili.
  4. Garantire contesti normativi e finanziari che sostengano la suddetta transizione.
  5. Garantire standard elevati di benessere degli animali.

Sostengono la campagna

  • logo World Animal Protection
  • logo Compassion in World Farming
  • logo Djurens Ratt
  • logo We Animals Media
  • logo Eurogroup for Animals
  • logo Sinergia Animal
  • logo The Humane League
  • logo Animals Aotearoa
  • logo Humane Education
  • logo FIAPO
  • logo Fórum Animal
  • logo World Animal Justice

Stiamo costruendo un movimento globale di cittadini e cittadine, associazioni, ONG e aziende lungimiranti che chiedono ai leader mondiali di trasformare urgentemente il nostro sistema alimentare e di porre fine all’allevamento intensivo.

Da soli possiamo fare così poco; insieme possiamo fare molto

Helen Keller
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